Il ricco editore Fausto Di Salvio, stressato dal proprio lavoro e ormai saturo della monotonia di Roma, parte per l'Angola alla ricerca del cognato Oreste Sabatini, detto "Titino", di cui da più di tre anni non si hanno notizie. Di Salvio trascina nell'impresa anche il ragioniere marchigiano Ubaldo Palmarini, suo dipendente. Seguendo le tracce del cognato del Di Salvio i due incontrano vari personaggi eccentrici, dal buffonesco truffatore portoghese Pedro, al "Leopardo", un mercenario belga straccione e appassionato di von Clausewitz, fino a raggiungere la tribù dove Titino, che ha preferito una vita di espedienti alla più comoda vita in Italia, è diventato lo stregone del villaggio. Più per il rischio di essere raggiunto dal mercenario "Leopardo" e dalla sua banda armata, una delle sue numerose vittime di truffe, che per le insistenze del cognato, Titino decide di ripartire con quest'ultimo per l'Italia. Una volta salito sulla nave, però, vede la sua tribù, al completo, che dalla riva lo chiama a gran voce pregandolo di restare. Dopo un momento di esitazione, Titino si getta in acqua per tornare dalla sua tribù. Anche Di Salvio, nel tentativo di fermare il cognato, rimane per un momento con i piedi sul parapetto della nave: l'esperienza vissuta in Africa gli ha lasciato una nuova consapevolezza, al punto che egli stesso è in dubbio se tornare alla ricca ma vuota esistenza in Italia o seguire il cognato nella sua avventura. Il richiamo del suo collaboratore tuttavia, lo riporta alla realtà: Di Salvio tornerà in Italia.
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Ettore Scola |
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