Entrambi invitati al festival che si tiene a Vesoul, una cittadina nei pressi di Besançon, i registi Amos Gitai ed Elia Suleiman (israeliano il primo, palestinese il secondo) approfittano del viaggio in treno da Parigi per realizzare un film, nel quale faranno confluire le rispettive posizioni politiche ed esperienze di vita.