Gli astronomi Peters e Wittelsberg provenienti da Nord Europa arrivano ad Acireale nel 1843 con l'incarico di realizzare una meridiana nella cattedrale. Pur essendo sostenuti dal canonico Stupendo (che ritiene l'opera utile ai fini della propria carriera ecclesiastica) ed avendo l'avallo del vescovo di Catania essi si scontrano con la dura ostilità della popolazione locale. Wittelsberg abbandona ben presto l'opera mentre Peters resiste pur sempre avvolto dalla contrarietà dei locali. L'astronomo verrà persino invitato a modificare il tracciato dell'orologio solare, perché, ma si scoprirà solo dopo, sarebbe passata proprio sopra l'accesso segreto ad una cripta dove erano sepolti dei notabili locali. Infine vi sarà la riflessione di Peters, che oramai anziano ed a casa nella natia Danimarca si ricorderà dei trascorsi siciliani sempre in dubbio fra la fede cristiana e la ragione della scienza.
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