Milano, fine anni '70, il gioielliere Pierluigi Torregiani sta cenando in un locale quando irrompono alcuni malviventi per rapinare i commensali. Durante la rapina uno di loro minaccia la figlia di Torregiani, Marisa, puntandole addosso una pistola. Nel tentativo di disarmarlo, Torregiani viene messo a terra dal rapinatore. Partono alcuni colpi di pistola e uno dei banditi viene ucciso. Non è stato il gioielliere a sparare, con la pistola che ha sempre con sé, ma molti giornali lo accusano di essere un giustiziere borghese. La tensione politica dell'epoca lo rende un obiettivo perfetto per i PAC, gruppo di terroristi guidato da Cesare Battisti, che individuano in lui un colpevole da punire.
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